di Rowan Gibson, pubblicato su Innovation Excellence tradotto da Hugowiz
Negli ultimi dieci anni, l'innovazione è diventata protagonista tra le priorità strategiche - non solamente per i business leaders di tutto il mondo, ma anche per gli economisti ed i politici più scaltri. Infatti, abbiamo sentito parlare talmente tanto di innovazione, negli ultimi anni, che alcuni sono stati fuorviati e già guardano all'innovazione come a un'altra moda del management o come una parola in voga nel business.
Con questa serie di articoli, voglio mettere fine a questo concetto.
Per chiunque creda che innovazione sia solo l'ultima moda del mese per i giornalisti di business, i consulenti trendy, i dirigenti d'azienda, i consiglieri economici o i funzionari del governo, questo è il mio messaggio: guardati indietro e dai una bella occhiata alla Storia. Concluderai molto presto che l'innovazione c'è sempre stata fin da quando abbiamo avuto l'idea di trasformare le pietre in attrezzi, oppure scoperto come fare il fuoco, o inventato la ruota, oppure la scrittura cuneiforme sulle tavolette di argilla. L'innovazione fa parte di ciò che ci rende umani.
Direi che tutta la Storia dell'umanità è una storia che racconta la creatività, l’invenzione e l’innovazione.
Nei millenni della nostra esistenza, non c'è mai stato un momento in cui gli umani non stavano creando nuove idee per rendere la vita, in qualche modo, più facile e migliore. Ti invito a seguirmi in un breve viaggio nel tempo per verificare e confermare questo argomento.
Torniamo indietro fino all'epoca degli antichi Natufiani - considerati come la prima cultura del mondo - stanziata nella regione a Levante del Mediterraneo (tra gli odierni Israele e Giordania).
I reperti archeologici testimoniano che furono una società molto innovativa.
Per esempio, svilupparono la pratica del tiro con l'arco per cacciare le gazzelle ed i cinghiali; progettarono arpioni, ami e reti per prendere i pesci; inoltre crearono specifici strumenti e metodologie - come i falcetti per mietere, il mortaio, la macina e i pozzi di conserva - per la coltivazione e l'impiego di cereali, frutta e noci. Infatti sembra che siano stati la prima cultura del mondo a praticare l'agricoltura. Costruirono dei villaggi con centinaia di case tonde in pietra unita a secco, ognuna con un focolare al centro. Usavano i gusci delle ostriche come contenitori. Tenevano i cani come animali domestici. Lavoravano le pietre, le ossa, i denti e le conchiglie per farne gioielli - comprese perline, braccialetti, pendenti, orecchini e collane.
Intagliavano anche ornamenti artistici nel calcare, rappresentazioni di animali e figure umane. In effetti, i Natufiani produssero la più antica rappresentazione di una coppia che fa l'amore al mondo - un oggetto scolpito nella pietra chiamato gli amanti di Ain Sakhri che oggi possiamo vedere al British Museum.
Gli Ubaidiani che vissero in seguito nella Mesopotamia meridionale (ora nel Sud dell'Irak e del Kuwait), erano pionieri nell'irrigazione agricola, scoprirono come fare a bonificare le paludi e costruire estesi sistemi di canali, che gli permisero di piantare e far crescere dei semi in condizioni climatiche estremamente aride. Stabilirono anche dei mestieri e delle occupazioni specializzate come l'edilizia, la metallurgia, la concia e divennero noti per un particolare stile di vasellame decorato.
Questi mestieri fecero crescere l'economia regionale e il sistema di scambi raggiunse il Golfo Persico attraverso tutta la costa Mediterranea.
I grandi popoli Sumeri che fiorirono in questa regione costruirono quelli che sono considerate le prime città del mondo, Uruk ed Eridu, con dei grandi templi e palazzi reali a costituire le strutture centrali delle città. Essi sviluppano nuovi moduli costruttivi come gli archi e le volte le costruirono edifici con contrafforti, recessi, colonne. Il loro metodi di irrigazione e rigenerazione del suolo erano così efficaci che portarono a grandi surplus di cibo che furono immagazzinati nei granai dei templi. Questa situazione attirò sempre più persone che vennero a vivere nelle città Sumere, che crebbero di numero e di dimensioni, così la popolazione urbana crebbe gradualmente fino a livelli mai visti nella regione.
Uruk divenne la città più popolata del mondo e pare che al suo massimo contasse tra i 50.000 e gli 80.000 abitanti.
I cittadini di queste città stato vivevano in case costruite con mattoni di fango con focolari e camini e per alcuni anche giardini con alberi ed altre piante. Le persone avevano letti, sedie ed altri mobili decorati con intarsi elaborati che erano fabbricati da abili artigiani con seghe, trapani, martelli, ceselli, chiodi e colla.
I Sumeri inventarono l’aritmetica, la geometria e l’algebra, e l’abaco, oltre al sistema numerico sessagesimale (basato sul numero 60), che oggi usiamo per i 60 secondi in un minuto ed i 60 minuti in un ora.
Essi crearono anche il concetto di giornata di 24 ore, composta da due periodi (giorno e notte) ciascuno di 12 ore. Definivano una giornata di lavoro composta da un numero limitato di ore, con orari specifici di inizio e fine, e riservavano dei giorni liberi per la ricreazione. Furono i primi ad introdurre la stratificazione sociale, e il concetto di proprietà. Progredirono in Astronomia, organizzando le stelle in costellazioni, identificando tutti e cinque i pianeti visibili ad occhio nudo e calcolavano il tempo usando il mese lunare. Amavano anche la musica e perfezionarono la lira - lo strumento a corde dell’antichità. Si pensa anche che i Sumeri abbiano inventato il primo strumento simile ad un oboe, che pare fosse impiegato durante i funerali reali.
Probabilmente, il contributo più famoso contributo al progresso dell’umanità fatto dai Sumeri fu il loro sistema di scrittura, originariamente un mezzo di comunicazione commerciale, che entrò nell’uso comune come simboli cuneiformi su una tavoletta d’argilla. I Sumeri produssero molte migliaia di tavolette su cui erano registrati conti commerciali, transazioni, certificati di debito e di pagamento, inventari, ricette, lettere, leggi, Storia, storie, inni, preghiere ed altri scritti.
Tuttavia, i Sumeri, introdussero molte altre innovazioni di rottura. Per esempio, svilupparono il primo tornio per i vasi, che era fatto di pietra. Questo concetto li ispirò per creare delle pesanti ruote per macinare i loro raccolti di cereali, ed il loro passo successivo gli permise di rivoluzionare il trasporto: i Sumeri crearono i primi veicoli con ruote come i carri e cocchi, con quattro o due ruote, trainati da buoi o da asini.
Progettarono e costruirono alcune delle prime barche stagne rivestite con il bitume, e navi a remi per trasportare persone e beni lungo le vie di commercio. Svilupparono il primo sistema legale codificato, con tribunali e prigioni per mantenere l’ordine sociale. Conservavano i documenti governativi per gestire le città. Istituirono le prime scuole formali. Introdussero il primo acquario del mondo. Impararono a fare la birra dai cereali e ad usare le vesciche degli animali come borracce. I loro soldati erano equipaggiati con sandali, stivali, spade, daghe, foderi, asce, coltelli, lance, faretre per le frecce e carri da guerra.
Si dice che i Sumeri siano stati gli inventori della civiltà. Samuel Noah Kramer, un esperto mondiale della cultura Sumera, scrisse del “ruolo cruciale dei Sumeri per l’ascesa del uomo civilizzato”. L’impatto delle loro innovazioni sul resto della storia dell’umanità, e sulla vita dei nostri giorni, non può essere sopravvalutata. Nel suo libro “La Storia inizia a Sumer” Kramer elenca 39 primati provenienti dalla regione Sumera, affermando che “nessun popolo ha contribuito di più dei Sumeri alla cultura dell’umanità.”
Se gli antichi popoli della Mesopotamia, la “Culla della civiltà”, posero le prime fondamenta del progresso umano nell’innovazione, come fecero le società che li seguirono a usare queste fondamenta ed a migliorarle? Scoprilo nel prossimo articolo di questa serie.
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Rowan Gibson è riconosciuto come uno dei più importanti leader di pensiero sull'innovazione nel mondo.
È l'autore di 3 bestseller internazionali, ha tenuto seminari in oltre 60 paesi del mondo ed ha contribuito a fondare Innovation Excellence.
Il suo ultimo libro è "Le 4 lenti dell'innovazione".
Su Twitter è @RowanGibson.
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